Le imprese sono come le persone. Ognuna di esse possiede un tratto che la distingue e in qualche caso la rende unica e memorabile.

La differenza – la distinzione – non consiste in ciò che viene prodotto, quanto piuttosto nel come. Il “come” fa la differenza: è la cultura del progetto, la cura con cui viene realizzato, che – proprio come accade agli individui – distingue un’impresa da un’altra. Noi la chiamiamo l’arte del fare.

Ogni impresa, così come ogni persona, ha costruito nel corso del tempo la propria cultura, ciò che viene chiamato “capitale intellettuale”. E’ l’insieme dei saperi, la somma delle conoscenze, delle esperienze e dei percorsi di ricerca e sperimentazione, che consentono di rispondere alle sfide tecnologiche, economiche, produttive e ai cambi di paradigma competitivo.

Abbiamo imparato ad unire tra loro mondi apparentemente incompatibili: la leggerezza dei bit che governano i software di progettazione con la ferrea pesantezza delle gigantesche architetture materiali; la precisione dell’intelligenza artificiale e l’intervento dell’uomo, inevitabilmente meno preciso della macchina, ma prezioso al punto da essere insostituibile.
Creiamo macchine di straordinaria consistenza i cui organismi – ossa, muscoli, nervi e sinapsi – sono pensati per produrre una perfetta, assolutamente precisa, forza. La pesantezza che nasce dalla leggerezza del saper fare, la consistenza che ha origine dal piacere che si prova nel compiere un lavoro a regola d’arte.

Pesante e leggero, artificiale e umano, automatizzato e personalizzato: caratteri e azioni diverse e complesse confluiscono con perfetto equilibrio in un’opera d’arte pensata per creare valore nel tempo, produzione dopo produzione, colpo dopo colpo. Una lunga, solida perfezione che ci distingue e ci rende unici.

Siamo costruttori di qualità riconosciuta e apprezzata nel mondo. Un’impresa con un piede nel passato e l’altro saldamente poggiato nel futuro che affronta ogni progetto con la serena consistenza di chi ha imparato a dare alle cose il giusto peso.